SAN ROQUE MISSION BAYOG
Progetto: "I Bimbi di Bayog"
Benvenuti alla nostra missione...
Un mosaico
di popolo,
lingue e culture..
La lingua ufficiale è il tagalog, l'inglese è riconosciuto dalla Costituzione filippina come seconda lingua , ma in tutto il territorio si contano ben 85 lingue diverse. Gli abitanti dell'arcipelago derivano da una miscela inestricabile di origini : per il 40% malesi, 30% indonesiane, 10% cinesi, 10% aborigene, 5% indiane, 3% europee (spagnole soprattutto) e americane (statunitensi e messicane), 2% arabe .
Nelle città principali troviamo il filippino moderno, che apprezza i prodotti ed il modo di vivere degli occidentali. Lo si riscontra nel modo di vestire dei giovani : è all'ultima moda e chi se lo può permettere veste capi di stilisti europei e americani, perlopiù comunque perfette imitazioni made-in-Asia ; lo stesso per i cellulari, i prodotti per schiarire la pelle, i programmi televisivi e il cinema.
Quello che di più incanta di questo meraviglioso popolo è la loro disarmante apertura verso gli stranieri, la loro grande ospitalità, il loro eterno sorriso. Ma attenzione, a fronte di queste osservazioni siamo tentati di definire i filippini degli asiatici americanizzati. Non dobbiamo generalizzare. Basta allontanarsi dai centri urbani per trovare intatte le antiche tradizioni, legate all'alternarsi delle stagioni, alla solidarietà del villaggio.
Le Filippine di oggi è quella dei grattacieli e dei fast-food, ma anche quella dei villaggi, delle risaie e della povertà estrema. Un missionario che ha speso oltre quarant'anni di vita in Filippine, così indica lindole degli abitanti di queste innumerevoli isole : carattere amabile, accogliente, desideroso di amicizia immediata con chiunque. Il filippino non si deve prendere per il naso: ti sfuggirà, perché il suo naso è piccolo, prendilo per il cuore, che è enorme. Quando si bussa ad una porta, si può essere sicuri di creare l'occasione per inventare una festa .
Chi ospita fa di tutto per farti sentire a casa tua, s'indebita pur di farti sentire a tuo agio, corre a prendere in prestito cibo dai vicini, se è necessario. E' impossibile ignorare il costante sorriso sulle labbra dei filippini. E questo anche in situazioni invisibili, come nelle numerosissime baraccopoli intorno alle città, nei monolocali di assi e lamiere in cui vivono famiglie numerose, nelle palafitte e sottodi esse, tra puzzolenti immondizie, dove giocano sereni bambini e ragazzi, impegnati a divertirsi con quanto la città scarta e con ciò che porta l'alta marea. La gioia di vivere è più forte della condizione umana in cui si trovano.
(da lEmigrato n.1 del Gen/Feb. 2005 art. di G.Gnesotto, V.Bonasia, Don V.Savoldi)
Ma noi vogliamo dialogare...
Avvistato un sacerdote, scrisse un giornale quando il Sacerdote assassinato in Turchia al grido di Allah è grande , Don Andrea Santoro andò in visita nella zona. In un reportage per Asia News, la denuncia del clima anticristiano nel quale è maturato l'assassinio di Don Andrea.
Ankara (AsiaNews), l'estate scorsa (2005) sono stato a Rize, cittadina non distante da Trabzon per preparare un articolo sul Mar Nero, attirato da un titolo di un giornale locale: Sulla via del mare è stato avvistato un sacerdote . Notizia riportata con sgomento come se avessero avvistato un UFO nei cieli del Mar Nero.
Ultimamente è stato girato un film intitolato La valle dei Lupi in Iraq, un film volutamente anti-americano e anti-cristiano, proiettato in tutte le sale cinematografiche della Turchia e pubblicizzato al massimo. Tutte le bruttezze che vediamo nel mondo arabo fatte a nome della religione e di Allah sono riflesse sugli Americani cristiani.
Cristiani che massacrano bambini musulmani in Iraq, distruggono tutto, fanno saltare in aria moschee e musulmani in preghiera che muoiono dentro le moschee, religiosi musulmani che perdonano e liberano gli ostaggi cristiani dai guerrieri . Un eroe turco combatte contro l'esercito americano e la religione che rappresentano e fa vedere la sublimità della fede islamica.
Tutto questo per dire il clima di tensione e di pregiudizio fomentato ad arte e volutamente sostenuto e inculcato soprattutto nelle giovani generazioni . E tutto questo per spiegare la comprensibile amarezza di tanta avversione ingiustificata. La voglia di reagire tanta, ma una reazione che deve essere in linea col Vangelo, una reazione ragionevole e profetica.
Noi vogliamo continuare nel solco di Don Andrea, noi con ostinazione e caparbietà vogliamo dialogare. E con una tenacia che non vogliamo perdere perchè fa parte del nostro DNA, anche se a volte per la nostra fragilità non sempre facciamo onore a questo stile.
Per cui se ci bruciano le nostre chiese non vogliamo bruciare le loro moschee,se ci uccidono i preti non abbiamo intenzione di rivalerci sugli iman, se ci proibiscono di professare la nostra fede noi cerchiamo di rispettare la loro,se non ci permettono di costruire chiese, noi li aiutiamo a edificare le loro moschee .
Cerchiamo di essere fedeli al detto di Gesù che ci insegna : Se amate solo chi vi ama che merito ne avete? Per questo noi continuiamo a investire sulla solidarietà verso chiunque senza distinzione correndo consapevolmente il rischio anche di essere sfruttati .
(da : Il Mombellese - Aprile 2006 - Art. di Don Remo Ciapparella)
Un pó di cultura Filippina...
I filippini in Italia, sono stimati per la loro laboriosità e pacatezza, benvoluti perché rispettosi, cercati perché eccezionali nell'assistenza agli anziani ed affidabili nella cura della casa. In più, avrebbero la formula della felicità, a detta di una recente inchiesta svolta in Italia : sanno superare i guai quotidiani e mandar giù il groppo in gola, perché finalizzano le loro azioni al bene della famiglia e all'amore per le persone care.
Sembra che questo basti ad essere felici, come conferma anche il Vangelo ! E poi sanno anche sorridere ! , qualità che stiamo smarrendo a beneficio di risate sguaiate.
Per esempio dare baci e abbracci, peggio ancora, manate di benvenuto, sortisce l'effetto contrario, per la cultura filippina è una mancanza di rispetto. I bambini non baciano i genitori, per salutarli fanno un gesto altrettanto pieno di significato: prendono la loro mano e se l'appoggiano sulla fronte.
Gli inchini sembrano salamelecchi, però esprimono un profondo rispetto. Come anche il gesto buffo di chi si trova a dover passare tra due persone in fretta, con la schiena un po curva, e le mani quasi giunte, a formare due rotaie.
E ancora è difficile vedere sposi e fidanzati che si scambiano effusioni in pubblico: i nostri ragazzini che amoreggiano fanno scandalo; le discoteche che da noi furoreggiano anche di Venerdì Santo sono inconcepibili ; parolacce e bestemmie non sanno cosa siano. Amano gli anziani in Filippine le case di riposo sono vuote, perché i vecchi genitori sono riveriti e curati in casa.